Il rilancio del Regno Unito, post Brexit, passa anche attraverso l’Intelligenza Artificiale!
Già poco prima di Natale, il Comitato di Coordinamento della Camera dei Lord aveva pubblicato un Rapporto sull’Intelligenza Artificiale (AI): “AI nel Regno Unito: Non c’è spazio per reclami” (AI in the UK: No Room for Complacency). Pochi giorni fa, è seguita questo recentissima AI Roadmap, pubblicata, appunto, a gennaio di quest’anno.
Il Council AI, che è un comitato di esperti indipendenti, che fornisce consulenza al Governo del Regno Unito, invita, in questo recente Rapporto, ad agire a livello governativo per mantenere il Regno Unito all’avanguardia per una IA sicura e responsabile.
Si parte da due considerazioni di base e di partenza: la prima è che si debbano “raddoppiare” gli investimenti che il Regno Unito ha fatto nell’IA; la seconda, è che si debba guardare all’orizzonte, in quanto, per percepire tutti i benefici che possono derivare dall’utilizzo di queste tecnologie, tutte le parti della società dovranno avere, prima, piena fiducia nella scienza e nelle innovazioni e in una corretta governance. Questa fiducia dipenderà dall’esistenza di sistemi che siano in grado di garantire piena responsabilità, etica chiara e trasparenza.
Questa Roadmap si prefigge gli obiettivi di cui sopra, attraverso quattro direzioni principali:
– ricerca, sviluppo e innovazione;
– competenze e diversità,
– dati, infrastrutture e fiducia pubblica, per poi, nella sezione finale, affrontare alcune
– misure specifiche per sostenere l’adozione nelle aree chiave della salute, del clima e della difesa.
Incipit di tutto questo, una forte spinta agli investimenti, tenuto conto, si legge, che, per esempio, la Germania ha impegnato 3,1 miliardi di euro per una strategia nazionale di IA fino al 2025, e la Francia si è impegnata con 1,5 miliardi di euro fino al 2022, di cui quasi la metà, destinata alla ricerca. Le quattro direzioni, su enunciate, passeranno attraverso i seguenti percorsi: alfabetizzazione nell’IA in tutta la popolazione, con competenze avanzate, relative all’IA, a tutti i livelli di istruzione e di rendimento permanente; solida infrastruttura fisica, digitale e virtuale, compresa una regolamentazione robusta e flessibile, come forma di infrastruttura sociale, che si traduce in una buona governance che accresca la fiducia del pubblico; e approcci pragmatici all’adozione nazionale e intersettoriale, che promuova, in modo significativo, le applicazioni del settore pubblico e privato. Questa tabella di marcia definisce i requisiti in ciascuna di queste aree, in modo più dettagliato e richiama la strategia approfondita nello studio Hall-Pesenti AI Review del 2017.
RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE
La roadmap governativa, in materia di ricerca e sviluppo, include impegni preziosi, per rafforzare le interazioni tra scoperta e ricerca applicata, innovazione, commercializzazione e distribuzione.
Oltre a basarsi su queste direzioni generali, ci sono tre aree più specifiche dell’IA, su cui il governo deve intraprendere un’azione significativa.
Il primo è basarsi sul successo esistente dell’Alan Turing Institute, come campione nazionale per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nell’IA nel Regno Unito. In un periodo di tempo relativamente breve questo Istituto è cresciuto, fino a svolgere un ruolo fondamentale, nel promuovere la ricerca sull’IA, in tutti i settori e attrarre talenti, sfruttando la sua rete in crescita. Nell’ultimo anno, ha attirato 77 nuovi Turing Fellows, portando il totale a 369, e 21 nuovi associati, insieme a 116 eventi di ricerca e un programma di arricchimento degli studenti.
In secondo luogo, occorre puntare ad una innovazione guidata dalla sfida, «richiedendo alle persone di lavorare al di là dei confini e delle strutture organizzative esistenti, e di costruire nuove relazioni, reti e linguaggi comuni, al fine di sviluppare completamente linguaggi comuni in intelligenza artificiale, per sviluppare soluzioni completamente nuove a grandi sfide».
Infine, si auspica una interoperabilità tra i set di dati, che può guidare una proficua collaborazione. I sistemi di IA spesso si basano su una base disciplinare ristretta, che deve essere ampliata per coprire una serie di domini in modo intelligente. Le tecnologie dell’IA devono migliorare per estendersi in aree in cui non hanno dati strutturati e a navigare efficacemente tra di essi.
«Affinché il Regno Unito mantenga il suo status di leader globale nella ricerca, deve stare al passo con gli effetti potenzialmente dirompenti dell’IA e di altre forme di scienza dei dati, che stanno iniziando a essere incorporate in tutte le forme di creazione di conoscenza, comprese le scienze sociali e le discipline umanistiche. Data la disponibilità di enormi set di dati e la potenza del computer, tali interruzioni potrebbero variare da aumenti rivoluzionari dell’efficienza, in attività di routine, come la ricerca di testi o grandi set di dati di osservazione, a forme completamente nuove di indagine determinate dalla capacità dell’IA di individuare nuovi modelli e sollecitare nuove domande e intuizioni, spesso oltre i confini disciplinari esistenti».
COMPETENZE E DIVERSITÀ
Questo passo del documento è quello che mi è piaciuto di più e che volentieri riporto integralmente: «Il Regno Unito deve porsi obiettivi sfidanti ma realistici, per garantire che ogni bambino lasci la scuola con un’idea di base di come funziona l’IA. Non si tratta solo di comprendere le basi della codifica o del ragionamento quantitativo o descrivere i concetti matematici; né semplicemente l’etica. Si tratta di sapere abbastanza per essere un utente consapevole e fiducioso dei prodotti relativi all’intelligenza artificiale; sapere quali domande porre, quali rischi cercare, quali implicazioni etiche e sociali potrebbero sorgere e quali tipi di opportunità l’AI potrebbe offrire.»
Queste sfide indicano la necessità di un cambiamento significativo nel contratto tra Stato, individuo e datore di lavoro e un cambiamento radicale nella scala dello sviluppo professionale continuo e nella capacità di spostarsi tra i tipi di lavoro.
Questo percorso abbisogna di passare attraverso la necessità di sgravi fiscali per le imprese negli investimenti in innovation technology, tra cui appunto anche l’Intelligenza Artificiale, e attraverso la creazione di un’Accademia online per l’IA. Una simile Accademia potrebbe fornire una parte fondamentale dell’infrastruttura sociale necessaria per supportare il cambiamento sistemico. Progettata adeguatamente, una simile Accademia fornirebbe l’opportunità in modo efficiente e creativo, di soddisfare diverse esigenze sovrapposte che emergono da diverse parti di questa Roadmap.
DATI, INFRASTRUTTURE E FIDUCIA PUBBLICA
Se la diffusione di regolamentazioni ad hoc, ha già agevolato una adeguata comprensione dell’importanza della protezione dei dati personali, a maggior ragione, è necessario più lavoro, per aiutare le aziende, che cercano di utilizzare i dati per sistemi di intelligenza artificiale, a creare le condizioni per la diffusione di adeguate tecnologie per il miglioramento della privacy, creando framework normativi adeguati, e che passino attraverso strumenti di coordinamento quali trust, contratti e cooperative. Il raggiungimento di un sistema solido di buona governance è fondamentale per costruire la fiducia del pubblico nell’IA, che sarà essenziale per la sua diffusione a lungo termine.
Il Regno Unito dovrebbe costruire, con urgenza e sostenibilità, una posizione internazionale, dando forma alle discussioni internazionali, e rafforzando l’esistente partnership con altri paesi che la pensano allo stesso modo, come Francia e Canada, nonché considerare attentamente come aumentare la cooperazione bilaterale con paesi come gli Stati Uniti e la Cina, ad esempio attraverso la recente dichiarazione firmata con gli Stati Uniti, atta ad aumentare la collaborazione sulla ricerca e sviluppo dell’IA!
I gemelli digitali (una rappresentazione realistica di risorse, processi, sistemi o istituzioni negli ambienti costruiti, sociali o naturali) sono sempre più riconosciuti come importanti, in molti campi, in quanto possono fornire informazioni su come le risorse fisiche complesse e i cittadini si comportano in tempo reale, nonché aiutare le organizzazioni a migliorare il processo decisionale e l’ottimizzazione dei processi. Un programma ampliato per far progredire la capacità del gemello digitale, con standard di dati interoperabili, potrebbe aiutare gli sviluppatori a esplorare il potenziale per le applicazioni nel mondo fisico, ma in modo più economico, più veloce e con meno rischi.
ADOZIONE NAZIONALE E INTERSETTORIALE
Questa sezione propone misure transitorie e altre più specifiche, per stimolare un approccio iniziale e per far evolvere i mercati esistenti in aree cruciali, attraverso il supporto alle startup & scale-up, attraverso l’adozione di queste tecnologie, nel settore pubblico, nella sanità e nell’assistenza sociale, e nel settore del cambiamento climatico e della difesa, soprattutto in piena emergenza pandemica, che ha fortemente accelerato la transizione digitale del business, attraverso marketplace e piattaforme e-commerce. Il Data Lab scozzese è un buon esempio di iniziativa che promuove la fiduciosa collaborazione tra l’industria e le competenze di intelligenza artificiale, avendo investito in 120 progetti di innovazione, per un valore di circa 12 milioni di sterline negli ultimi 5 anni, e ha recentemente lanciato un servizio di consulenza aziendale Torch, per supportare le PMI nel loro viaggio sui dati.
Nel settore pubblico del Regno Unito, per esempio, il miglioramento dei processi decisionali (per esempio, assicurando una maggiore resilienza agli shock del sistema), e la fornitura di servizi pubblici più efficienti ed efficaci (per esempio, utilizzando previsioni economiche “in tempo reale” guidate dai dati), costruiti su forti basi etiche, diventeranno essenziali per migliorare la sicurezza e il benessere dei cittadini.
In ambito di cambiamento climatico, «Le tecnologie AI sono una parte essenziale della cassetta degli attrezzi per innovare per ridurre i gas serra nell’atmosfera, e per ridurre l’impatto ambientale di beni, servizi e attività umane. Stiamo già vedendo l’IA contribuire a una maggiore comprensione dei complessi sistemi ambientali e di sostenibilità, dalla previsione della domanda e dell’offerta in tempo reale, alla lotta contro la deforestazione illegale fino alla gestione della perdita del ghiaccio marino artico.»
Nella difesa e nella sicurezza, assistiamo a una crescita esponenziale di dati che per di più sono spesso multimodali (testo, audio e video), tra loro incoerenti, contradditori o frammentari: l’Intelligenza Artificiale contribuisce a dar loro coerenza e “struttura”.
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Avv. Raffaella Aghemo